È stato senz’altro un brutto colpo quello subito dall’attrice Valentina Cortese, tradita e derubata dalle due assistenti governanti: una a servizio da 30 anni, l’altra da 15 per assisterla nelle ore notturne. Le due donne sono finite agli arresti domiciliari per averle rubato gioielli pari ad un valore di circa due milioni. In realtà, questo non è l’unico furto subito dalla signora Cortese. Le indagini della squadra mobile di Milano sono infatti iniziate lo scorso novembre, dopo la sparizione di una prestigiosa collezione di preziosi. Dopo l’episodio, la famiglia Cortese aveva deciso di dotarsi di due casseforti, una delle quali conteneva esclusivamente la chiave per aprire la cassaforte contenente i gioielli, risultata poi completamente svuotata. Da quanto emerso, la prima, per essere aperta, necessitava di una combinazione di cui erano a conoscenza le assistenti governanti e la nuora dell’attrice, unica erede. Solo dopo aver sentito più volte una trentina di persone e a seguito di complessi accertamenti è stato possibile entrare in possesso degli elementi necessari per arrivare al fermo delle due assistenti alle quali è stato anche ritirato il passaporto. Un episodio grave su cui è stata scritta fortunatamente la parola fine. Questo, però, non cancella l’amaro che lascia in bocca una vicenda del genere: essere traditi da persone in cui si ripone la massima fiducia.

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